Cassazione, sentenza 19 novembre 2008, n. 27475, sez. IV civile Lavoro - Partecipe dell`impresa familiare - Cessione dell`azienda dell`impresa familiare - Esercizio del diritto di prelazione - Esercizio del diritto di riscatto. L`art. 230-bis c.c. rinvia alla disposizione dell`art. 732 c.c., letteralmente, non per la disciplina dell`esercizio del diritto di prelazione ma per il diritto di prelazione tout-court. Quest`ultimo articolo disciplina non solo l`esercizio del diritto di prelazione, ma anche il possibile sviluppo di tale istituto nella direzione del riscatto presso terzi acquirenti. Ne consegue che dal tenore letterale della disposizione emerge l`indicazione secondo cui il limite della compatibilità non è stato posto dal legislatore per discriminare la parte dell`art. 732 c.c. relativa all`esercizio della prelazione da quella relativa al riscatto, ma attraversa ambedue le discipline. In tal modo il legislatore ha inteso predisporre una più intensa protezione al lavoro familiare, favorendo, nell`acquisto dell`azienda, chi abbia contribuito attivamente all`impresa nell`ambito della comunità familiare e rinvenendo, a fondamento dell`istituto, giustificazioni ispirate alla tutela del lavoro cui partecipa la comunità familiare, con particolare occhio di riguardo, non esplicitato, ma evidente, dato il momento storico di riferimento, al lavoro femminile.
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