NEPAL Bodhnath e Swayambounath
Il Nepal è un rettangolo, compreso tra il Tibet da un lato e l`India dagli altri tre lati. La sua superficie non raggiunge 150.000 Km quadrati, cioe` è meno della meta` di quella dell`Italia. Un territorio con alte montagne da un lato e con pianure e valli dall`altro lato. In tutto il mondo ci sono soltanto 14 montagne che superano gli 8000 metri, di esse ben 8 sono in Nepal, tra cui l`Everest. La zona di montagna è quella che confina con il Tibet, verso l`Himalaya, mentre verso l`India si svolge una pianura alluvionale a 200 metri sul livello del mare, la valle, come la valle di Kathmandu. La valle di Kathmandu conserva ben sette siti riconosciuti dall`Unesco come patrimonio dell`Umanita`.
SWAYAMBOUNATH è un antico complesso religioso buddista in cima ad una collina nella valle di Kathmandu. E `noto anche come il Tempio delle Scimmie; ci sono, infatti, le scimmie sacre che vivono nelle parti nord-ovest del tempio. L`occhio di Buddha allontana il male e da` forza spirituale. Riportato spesso sugli Stupa, il simbolo rappresenta gli occhi di Buddha che tutto vedono, ed è simbolo di protezione dal male; il punto tra i due occhi rappresenta il terzo occhio, simbolo di saggezza, forte presenza e prontezza spirituale; lo strano segno presente in corrispondenza del naso è il numero "1" scritto in sanscrito, a simboleggiare l`unità di tutte le cose, la via per arrivare all`illuminazione, la via del Buddha
Stupa di BODHNATH: Ancora più bello e più antico di quello di Swayambounath, alto circa 40 mt. È lo stupa più grande del Nepal e forse anche del mondo. E’ costruito su un terreno pianeggiante con intorno botteghe e case. Qui vive la più grande comunità tibetana del Nepal scappata dal proprio paese in seguito alla sconfitta ad opera degli invasori cinesi nel 1959. Facciamo un giro tutto intorno allo stupa e poi vi saliamo sopra da dove si gode di un’ottima vista. Il grande emisfero bianco poggia su tre terrazze concentriche a pianta ottagonale, una scalinata permette di raggiungere gli occhi del Budda dipinti sulle quattro facciate di un cubo ricoperto di lamine dorate. Anche qui come a Swayambounath è dipinto il terzo occhio ed il naso ossia il numero uno. Il toran, ossia la parte finale, è di forma piramidale e termina anch’esso con un parasole. Anche qui a completamento del monumento ci sono tantissime bandierine di preghiera su cui sono stampati i testi sacri. La semisfera bianca ha delle colature gialle fatte di acqua e zafferano fatte dai fedeli in onore di Budda, e dopo ogni celebrazione viene ridipinta di bianco. Tutto intorno in un muro di mattoni vi sono 147 nicchie con all’interno le ruote di preghiera che contengono il famoso manta “om mani padme hum” (“Om, il gioiello è nel loto) I manta sono sillabe sacre che racchiudono determinate forme di potere cosmico, essi non hanno necessariamente un senso, l’importante è il suono e spesso vengono recitati senza che se ne conosca il preciso significato. Un devoto che recita le sillabe sacre ne assorbe il potere contenuto del suono delle parole. A esempio il mantra fondamentale “OM” è considerato il suono della vibrazione dalla quale è stato creato l’universo e nel recitarlo il devoto crede di condividere il potere della creazione. Scesi dallo stupa abbiamo fatto un giro e là vicino, al coperto c’era una grandissima ruota di preghiera che sarà stata alta circa 3 mt
Cliccando sulla foto è possibile vederne l`ingrandimento
|