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PERSONE E NON PACCHI POSTALI
“E’ allarmante che un’imbarcazione sia stata alla deriva senza che altri abbiano lanciato l’allarme o li abbiano salvati. Si infrange il principio fondamentale del diritto del mare che è quello di prestare soccorso a chi è in difficoltà". Lo ha affermato Laura Boldrini portavoce dell`Alto Commissariato dell`ONU per i rifugiati. "La maggiorparte di loro chiede asilo. L’enfatizzzione degli aspetti negativi degli immigrati influenza l’opinione pubblica. Il governo Italiano rispetto a queste vicende ha adottato la politica dei respingimenti che entra in rotta di collisione col diritto d’asilo. Portare avanti questa politica penalizza queste persone che sono comunque alla ricerca di sicurezza e pace"."I Rifugiati sono persone costrette a fuggire dal proprio Paese a causa di una guerra o perché vittime di persecuzione. Sono persone esattamente come noi, che però non hanno scelta. Gente che prima di essere travolta da eventi drammatici aveva una famiglia, una casa, un lavoro: professionisti, contadini, insegnanti, operai che fuggendo dal proprio Paese hanno perso tutto, spesso anche i documenti. E questo rende difficile l’identificazione e rallenta le procedure".
In seguito ai recenti respingimenti effettuati dall’Italia verso la Libia, l’Alto Commissario António Guterres ha chiesto alla Commissione Europea di "valutare l’opportunità di convocare un incontro tra Italia, Malta, Libia, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati(Unhcr) e altri partner rilevanti per lavorare insieme su una strategia congiunta mirata a trovare una soluzione più soddisfacente alla migrazione irregolare nel Mediterraneo".
Ma, al tempo stesso, sottolinea la nota dell`Alto Commissario, "l’Unhcr ritiene che siano a rischio i principi fondamentali che dovrebbero guidare la risposta a questi movimenti di popolazione". "In linea con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea garantisce il diritto di chiedere asilo in caso di persecuzione e stabilisce che il principio di diritto consuetudinario internazionale del non-respingimento esclude il ritorno a situazioni dove la vita o la libertà dell’individuo siano messe a repentaglio".
In una lettera inviata al governo italiano, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), pur riconoscendo che l’immigrazione irregolare rappresenta una difficile sfida per l’Italia e gli altri paesi dell’Unione Europea, continua tuttavia ad esprimere forte preoccupazione per la politica attualmente adottata dall’Italia che mina l’accesso all’asilo nell’UE e che rischia di violare il principio fondamentale del non-respingimento contenuto nella Convenzione del 1951 sullo status di rifugiato, nella legislazione dell’UE così come in altre convenzioni internazionali sui diritti umani. Il principio di non respingimento non comporta alcuna limitazione geografica. Gli stati sono obbligati a rispettarlo in qualunque luogo nel quale esercitino la loro giurisdizione, mare aperto incluso.
Sulla questione dei respingimenti è intervenuto anche mons. Arrigo Miglio, presidente della `Commissione C.E.I per i problemi sociali e il lavoro` e vescovo di Ivrea: "La decisione delle "nostre autorità di riportare sulle sponde africane coloro che cercavano di raggiungere il nostro Paese" corrisponde a farli tornare indietro "su strade di fame e di morte che già conoscevano: non tutti erano bisognosi di asilo, non tutti santi, ma poveri lo sono di certo e in questa occasione sono divenuti assai simili a Cristo, scaricato da Pilato a Erode e viceversa; i due in quel giorno divennero amici, dopo essere stati nemici".


 


 


 








































 


 


 


 


 


 


 





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