Ci piace sottolineare che è quanto fa già la Cassa Nazionale del Notariato, anzi è la ragione per cui è nata 89 anni fa. L’assegno di integrazione che eroga ai notai in possesso di redditi insufficienti serve anche, è il caso di ricordarlo, ad assicurare un servizio di interesse pubblico anche nelle zone economicamente più svantaggiate del Paese. Di questa esigenza, Signor Ministro, si fa totale carico la categoria notarile...

Gli Enti di Previdenza privati, oltre a provvedere alla erogazione ai propri iscritti del trattamento di quiescenza, sono, in numero crescente, anche attori del secondo pilastro nel settore della sanità nel quale intervengono mediante la stipula di polizze sanitarie integrative. Infine, quali investitori istituzionali, sostengono lo sviluppo delle imprese senza interferire nella loro “governance”…

Una richiesta ho già avanzato al Ministro Sacconi in occasione della recente audizione di tutti gli Enti di Previdenza: Qualsiasi iniziativa, legislativa o di governo, che intervenga sul terreno delle competenze professionali è destinata ad avere effetti immediati sugli equilibri finanziari delle Casse. Di qui la necessità, in questi casi, di sentire le Casse interessate e di attuare un coordinamento fra Ministero della Giustizia e Ministero del Welfare per una valutazione congiunta.

Una proposta: In un momento in cui è importante fare ripartire l’economia, il ruolo di investitori istituzionali delle Casse di previdenza assume maggiore rilievo. Mi piace segnalare che la Cassa Nazionale del Notariato ha sottoscritto quote di fondi che promuovono infrastrutture, ricerca, energie rinnovabili, sostegno alle piccole e medie imprese, specie nel Mezzogiorno. Tutto questo prima ancora dell’avvio della devastante fase di crisi dei mercati finanziari.

Forse, concertare tra Casse e Governo una filosofia degli interventi in questo ambito, con la previsione di incentivi fiscali, potrebbe essere utile…
L’autonomia vera delle Casse è il valore che ci dà forza e mette in condizione di sviluppare a fondo il ruolo sociale della previdenza professionale privata: il grado di democrazia ed il sistema di garanzie e credibilità proprio del nostro sistema evita, per fortuna, di poter pensare a scenari di tipo argentino sul fronte della previdenza.

Condividiamo la linea dell’equilibrio tra autonomia e responsabilità. C’e’ un’equazione tra i due termini: all’incremento dell’autonomia corrisponde un incremento dell’esercizio della responsabilità. Quindi, piena apertura alla costruzione condivisa di sistemi di controllo e vigilanza sull’attività, che siano efficaci ed efficienti, ma non pletorici ed inutilmente ripetitivi.

Ci piace sottolineare al proposito che la Cassa Nazionale del Notariato si è presentata con le carte in regola all’ultimo appello del Ministero: con serena consapevolezza della nostra oculatezza abbiamo fornito tutti i dati necessari all’indagine sull’esposizione della Casse verso “titoli tossici’’. La nostra Cassa, come sa, non ne possiede.