Fonti Normative CODICI e TESTI UNICI
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni p ...
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DIRITTI UMANI NON SOLO PAROLE
 

     5) La risposta più tonda e vera si è fatta strada anche nelle pur caute e misurate parole di risposta dell’assessore Gianni Salvatori. Esse, di fatto, sembravano evocare quasi in controluce, l’immagine ed il peso di uno storico percorso della carità a cui non si può sfuggire, tracciato com’è dalle forze spirituali più genuine del popolo fiorentino, come epifania del suo genio religioso. A conferma del suo apprezzamento per il gesto dell’Agata Smeralda a favore della popolazione sofferente di Scutari e che questa tradizione non è né sopita, né spenta ha citato la creazione dell’ospedale pediatrico di Betlemme a cura della Regione Toscana.
     Si può allora paragonare questo secolare percorso della carità, che nelle mani di Giorgio La Pira ha fatto di Firenze la città sul monte verso cui erano rivolti gli sguardi di tutti gli uomini che amavano la pace e la giustizia, ad un fiume carsico. Con l’acqua dal suo seno uscita abbondante, provvidamente irriga la terra, una terra dove la carità, coniugata alla fede nella bellezza di Dio, fonda a getto continuo la magnificenza dell’umanesimo teocentrico per i credenti, antropocentrico per coloro che sono in ricerca, ma che ha avuto dal medio-evo ai nostri giorni la persona al centro della sua storia, riunendo storia sacra e storia profana nell’unica storia di salvezza.

     6) Basterebbe per convincersene avere in mano un piccolo, ma prezioso libretto, intitolato:”Il percorso della carità” a cura di Silvia Nanni (ed. Plan). La sua lettura, scrive nella presentazione l’allora Provveditore Conte Clemente Zileri Dal Verme, permette di percorrere un affascinante itinerario nei luoghi della carità: una carità “settoriale” che ha permesso a Firenze di godere dal 1200 sino ai giorni nostri di Istituzioni specializzate dedite alla cura e al sostegno dei bisognosi.
     A cominciare dalla Misericordia di Firenze, che ha innestato nel verde tronco dell’Associazione Universitaria “I care” di Scutari d’ispirazione milaniana, un ancor più verde ramo “Sacra vita” nato dalla protezione civile della Misericordia stessa di Firenze, la lista si allunga ad altri luoghi della carità. Pensiamo alla compagnia del Bigallo, all’Opera di S. Maria del Fiore; allo Spedale di S. Maria Nuova, all’Educatorio del Fuligno, allo Spedale degli Innocenti, ai Buonuomini di S. Martino, all’Arciconfraternita di S. Francesco detta de’ Vanchetioni, all’Albergo Popolare al quale di scatto si associa la dolce e nobile immagine familiare di Fioretta Mazzei con il poema dell’Arno, forse l’affresco più bello a Lei regalato da Luciano Guarnieri.
     Firenze ha potuto vincere anche i momenti tristi della sua storia per il genio creativo di queste istituzioni. Sono queste inesauste correnti del profondo che nel dinamismo di un continuo aggiornamento delle risposte ai bisogni dell’hinc et nunc hanno originato il “Movimento per la vita”- In una filiale e coerente adesione al Vangelo sine glossa  il “Movimento” si propone e di fatto contrasta con i mezzi non violenti della civiltà dell’amore, il programma luciferesco di una cultura di morte.
     Non è da meravigliarsi se accanto alle risorse della carità dei centri di aiuto alla vita, la divina Provvidenza, chiara manifestazione della paternità materna di Dio, aggiunge anche le risorse della carità per Agata Smeralda che svetta come frutto saporoso di quella fede che opera per mezzo della carità.(Gal.5.6)

          7) Giovanni Paolo II già ci aveva avvertito che il terzo millennio esige gli slanci di una “nuova fantasia della carità, per vincere le resistenze all’amore fraterno (amatevi come io vi ho amati) disseminate alle spalle dalla fascinosa idolatria del vitello d’oro.
     L’Incarnazione del Verbo Figlio di Dio nella nascita di un Bambino dal grembo di Maria, che abbiamo celebrato la santa notte di Natale, porta la gioia, luminosa e definitiva, al mondo con l’annuncio angelico che  il Bambino Gesù è il suo regale Salvatore.
     Il mistero pasquale, mistero di un amore che si è fatto totale dono di sé al Padre per la salvezza dei fratelli, frantuma le ideologie che pur nuotando nella magica sfera del relativismo, ostentano d’essere le altere ed esaustive interpretazioni della realtà.
     Se è vero che Dio porta la gioia al mondo-l’unica vera tristezza è quella di non essere santi (Leon Bloy)-è anche vero che Dio si attende di gioire per la resa dell’uomo al Suo amore. Ma quanto più felice sarà il Signore di stringere tra le braccia non una singola persona “adottata a distanza” ma un intero popolo, divenuto membro della Sua Famiglia Trinitaria, che per la comune fede nel misericordioso Dio di Abramo, padre di tutti i credenti-audacemente S. Madre Teresa di Calcutta ha detto che Dio non era cattolico-potrà coralmente cantare la Sua gloria e la Sua lode?
     E perché, allora, non innalzare più alto il vessillo di una speranza, forte e confidente, in un domani europeo, concordemente operoso, nella giustizia e nella pace, per la nostra Albania e per tutta la regione dei Balcani?

...(segue)....


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